Gay & Bisex
Mattinata a Parigi
di svuotocazzi
12.12.2016 |
13.206 |
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"Mi risistemo sotto le coperte sul divano letto che mi ha preparato e mi godo per un po' il silenzio della casa..."
Sono a Parigi in vacanza per qualche giorno, ospite di un caro amico che non vedevo da molto tempo. Diceva che mi avrebbe ospitato senza problemi ed in effetti il bilocale che ha preso in affitto è molto confortevole, piuttosto centrale e perfetto per raggiungere il centro in poche fermate di metropolitana. Lui di giorno lavora, per cui ho tutto il tempo per girare la città in tranquillità e visitare posti che non ho mai visto.La mattina dopo il mio arrivo il mio amico si sveglia verso le otto e, come d'accordo, facciamo colazione assieme. Sono ancora mezzo addormentato quando esce di casa, dandomi appuntamento alla sera. Mi risistemo sotto le coperte sul divano letto che mi ha preparato e mi godo per un po' il silenzio della casa. Mi sono ripromesso di fare tutto con molta tranquillità, non avendo alcuna fretta di uscire.
Prendo in mano il cellulare, controllo l'email e rispondo a un paio di messaggi. Decido quindi di accendere un paio di app per incontri: del resto, sono solo, a Parigi, con casa a disposizione e ho giusto un certo languore da soddisfare! I dintorni sembrano essere ben popolati e in breve la troia che è in me prende il sopravvento.
Scrivo a un po' di gente e inizio a chattare con un paio. Uno in particolare è molto vicino: un ragazzo sui trent'anni, moro, magro e voglioso di scaricarsi prima di andare al lavoro. Gli chiedo fra quanto riesce a essere da me e lui mi dice di essere pronto in una ventina di minuti. Perfetto! Giusto il tempo per rendermi presentabile! In un inglese un po' stentato mi chiede di aspettarlo in ginocchio davanti all'ingresso e io mi dico d'accordo con grande felicità. Gli comunico i codici da digitare per aprire il portone sulla strada e quello della mia scala (grande invenzione!) e vado a prepararmi. Mi rinfresco un po' e mi rimetto solo i pantaloni del pigiama rimanendo a torso nudo e senza biancheria.
Puntuale, il ragazzo mi scrive di essere arrivato e gli dico di salire. Apro un po' la porta e mi sistemo come mi ha chiesto. Sento i suoi passi sulle scale in legno e il rumore via via più distinto mi eccita non poco: mi lecco le labbra e il mio buchetto ha una contrazione nei pantaloni. Finalmente la porta si apre ed entra il maschietto. È proprio come in foto e mi saluta con un bel sorriso. Appoggia la borsa e la giacca a terra e si avvicina, allungando una mano ad accarezzarmi la testa. Non ho bisogno di farmi dire quel che vuole, prima in chat siamo stati piuttosto chiari! Con una mano gli accarezzo il pacco che già dà qualche segno di irrequietezza e inizio a sbottonargli i pantaloni. Glieli faccio scendere leggermente e dagli slip intravedo un bel pisello piegato verso destra, già bagnato in punta. Non perdo tempo e abbasso anche le mutande, infilandomi subito il cazzo in bocca. Non è troppo lungo, ma è bello grosso, un tubo interessante che inizia a gonfiarsi a contatto col calore della mia gola. Il servizietto gli piace e, iniziando a muoversi lentamente avanti e indietro, si toglie la maglia e la camicia. Io dal basso lo lascio fare e sollevo gli occhi a gustarmi il petto di questo maschio, definito e con un bel filo di pelo che dal pube sale fino all'ombelico. Continuando a succhiare con gusto il cazzo ormai ben teso, porto le mani a stringergli i capezzoli e il ragazzo si lascia andare a un lamento roco, accompagnato da qualche parola in francese che non capisco: il guizzo del pisello mi fa però intuire che anche questo non gli dispiace!
Il pompino assume un bel ritmo e lui mi lascia piena libertà di dedicarmi al suo bastone. Solo un paio di volte lo fa uscire dalla mia bocca per sputarmi in faccia grossi grumi di saliva che io mi affretto a ingoiare con l'aiuto delle dita. Sento il calore crescere dentro di me, come mi accade sempre quando sono ben eccitato! Gli dico di darmi da bere e lui mi chiede con una voce profonda se ho voglia anche di altro. Annuisco, lui si stacca, mi fa sollevare e mi abbassa i pantaloni, scoprendomi il cazzo ormai duro e il culo voglioso. Mi soppesa le natiche e con un dito si dirige alla ricerca del buchino. Appena lo trova, gli occhi gli brillano di desiderio: lo sente aperto e bagnato e la falange non incontra alcuna difficoltà a entrare nel mio corpo. Io mi contorco un po' e decido di accompagnargli anche l'altra mano al buchetto, facendogli intendere che un dito non è sufficiente. Preso dalla voglia, me ne infila altri due e, sempre dicendo qualcosa in francese, appoggia le sue labbra sulle mie, iniziando a baciarmi. Rispondo al bacio e prendo a mugolare con passione, non appena sento le sue dita muoversi dentro il mio retto.
Mi stacco dalla bocca del moretto e gli dico in inglese di scoparmi. Sembra che lui non aspettasse altro. Estrae le dita dal mio culo, mi fa girare e, sputandosi con precisione sul pisello, lo punta deciso verso il mio buco. Tutto avviene in un attimo e mi sento aprire con forza dal bastone del francesino. Lo incito con alcune parole e con un paio di gemiti di approvazione. Mi allungo in avanti, pronto a subire una monta di sicuro effetto. Il ragazzo prende a scoparmi con grande determinazione, i suoi colpi sono fondi e ravvicinati e il ritmo aumenta sempre più. Bella sorpresa questo maschietto che sfoga il suo desiderio sul mio buco allargato. Tenendomi per le spalle e per la testa, continua a scoparmi per una decina di minuti in un crescendo di gemiti e di insulti: nella sua lingua mi dà della troia e della puttana e io gli rispondo chiedendogli ancora più cazzo.
Il suo cazzo si è ben ingrossato dentro di me e già pregusto la conclusione di questa bella inculata. Si avvicina con la bocca a un mio orecchio e mi avverte che la sborrata è vicina. Mi chiede dove voglio prenderla. Non gli rispondo, ma faccio uscire il suo cazzo dal mio culo e, rapido, mi inginocchio tornando a prenderlo in bocca. Pochi colpi e con un bel grugnito il maschio si svuota nella mia bocca. È una sborra dolce, liquida e abbondante. Ingoio rapidamente un getto dopo l'altro, e prendo a pulirgli il pisello con la lingua, cercando di prolungargli l'orgasmo.
Parigi non poteva riservarmi accoglienza migliore!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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